In un momento di incertezza economica, le tariffe sui vini importati rappresentano una minaccia significativa per l’industria vinicola americana. Ristoranti, negozi e importatori negli Stati Uniti stanno esprimendo forte preoccupazione per la possibilità che l’amministrazione presidenziale reintroduca tariffe sui vini europei, come accaduto durante il 2019 e il 2020.
Durante quel periodo, l’applicazione di tariffe del 25% su vini provenienti da Francia, Spagna e Germania ha comportato un costo complessivo di 239 milioni di dollari per gli importatori americani, danneggiando una filiera che include distributori, ristoranti e negozi locali. Contrariamente all’obiettivo di penalizzare le aziende europee, tali misure hanno avuto un impatto sproporzionato sulle imprese americane, che generano circa 4,50 dollari di entrate per ogni dollaro di vino europeo venduto negli Stati Uniti.
Secondo l’Alleanza del Commercio Vinicolo degli Stati Uniti (USWTA), le tariffe non hanno portato alcun beneficio tangibile alle cantine domestiche. Questo perché vini come il Chardonnay di Chablis o il Nebbiolo del Piemonte sono unici e non replicabili altrove, rendendo impossibile un vero sostituto domestico.
Effetti negativi sulla filiera Le tariffe non si limitano ad aumentare il prezzo per i consumatori, ma gravano sull’intera catena di approvvigionamento. Con l’attuale debolezza del mercato del vino, caratterizzata da tre anni consecutivi di calo delle vendite e un’inflazione elevata, le aziende non possono più permettersi di assorbire tali costi senza alzare i prezzi. Questo scenario scoraggia i consumatori, in particolare i più giovani, già riluttanti a considerare il vino un’opzione economicamente accessibile rispetto ad altre bevande.
Possibili sviluppi La proposta di tariffe universali su tutti i prodotti importati, ventilata dall’amministrazione entrante, potrebbe includere imposte aggiuntive tra il 10% e il 20% sui vini. Tali misure, pur essendo pensate per incentivare la produzione interna, rischiano di infliggere un duro colpo al settore vinicolo americano, già messo alla prova da costi crescenti per materiali come bottiglie di vetro importate.
L’USWTA sta intensificando i propri sforzi per sensibilizzare il Congresso e l’opinione pubblica su queste problematiche, sottolineando che le tariffe sui vini importati danneggiano più le imprese americane che quelle europee.
Fonte: winespectator.com